Stiamo assistendo alla produzione di leggi sempre più orientate ad una prassi di violenza soprattutto psicologica contro gli “stranieri”, i “diversi”, i “socialmente deboli” e contro la libertà di ogni essere umano.
Il Ddl n° 733 prevede delle norme, a dir poco, aberranti.
Vediamole:
l abolizione del divieto di segnalare gli “stranieri” irregolari che ricorrono alle cure sanitarie. Ciò, in concreto, priverà del diritto alle cure sanitarie migliaia di cittadini che vivono con noi, lavorano con noi e, spesso, per noi (con tanto di sfruttamento di manodopera in nero e sottopagata);
l introduzione del reato di “clandestinità”, del permesso di soggiorno “a punti”, di norme restrittive per i ricongiungimenti familiari e per i matrimoni misti, del carcere fino a quattro anni per gli “irregolari” che non rispettano l' ordine di espulsione;
l negata iscrizione anagrafica per chi non abiti in appartamenti “idonei”, schedatura dei “senza casa“ e di quelli che vivono in appartamenti “inadeguati”;
l gli “irregolari” saranno privati dei diritti umani più elementari come quello di riconoscere un proprio figlio o di mandare denaro alle proprie famiglie lontane, vittime di guerre o sterminate dalla povertà.
Tutte queste misure, se approvate, rafforzeranno la discriminazione, aumenteranno il razzismo e renderanno ancora più sfruttabili e ricattabili i lavoratori migranti.
Anche l' ONU ci condanna: stiamo calpestando i diritti umani e stiamo scivolando verso una deriva sempre più razzista e xenofoba!
Ricordiamo che l' ultima volta che si è censita una popolazione di “diversi” è stato in Germania, nel 1938. E sappiamo tutti come è andata a finire.
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